Il San Giovanni Battista di Caravaggio, un’opera tipica dell’arte innovativa!
Il San Giovanni Battista di Caravaggio è un’opera realizzata nel 1602 su commissione del banchiere romano Ciriaco Mattei, per festeggiare il compleanno del figlio maggiore.
Come altre creazioni caravaggesche, diviene presto parte delle collezioni del Cardinal Francesco Maria Bourbon. Il quadrò sarà venduto a papa Benedetto XIV e infine ai musei Capitolini, fino a quando se ne perderanno le tracce nei primi anni del ‘900. Il capolavoro viene ritrovato presso l’ufficio del sindaco di Roma alla metà degli anni ’50 e ricollocato nel museo di appartenenza.
La posizione indecorosa e scomposta è da considerarsi un richiamo ai modelli delle figure della Cappella Sistina. Michelangelo è un maestro davvero ingombrante, che può stritolare qualsiasi pittore gli si accosti con spavalderia. Caravaggio ne è ben consapevole e, con scaltrezza, non cerca il confronto con le icone michelangiolesche più famose, ma si rivolge ai territori meno esplorati dai suoi colleghi: stavolta evoca addirittura uno degli ignudi meno noti della volta, quello a sinistra della Sibilla Eritrea.
Il San Giovanni di Caravaggio è davvero San Giovanni?
Il giovane Santo sembra si sia appena sollevato da una roccia per abbracciare il montone che è sopraggiunto dal fondo di un bosco.
Ruota su se stesso e, come se si fosse accorto all’improvviso di noi, gira la testa con una espressione quasi smarrita. Le numerose incongruenze di questo personaggio hanno ispirato altrettanti commenti tra gli esperti, che non riescono a capire come Merisi abbia potuto rappresentare un santo così importante senza aureola.
Forse, allora, non si tratta di san Giovanni, anche perché gli manca uno dei suoi attributi fondamentali, la croce fatta di canne, che Caravaggio non dimenticherà mai di dipingere negli altri suoi quadri.
Inoltre il pecorone, secondo l’iconografia, dovrebbe essere in realtà un agnello.
Studi recenti hanno supposto addirittura che il giovane in questione sia Isacco mentre abbraccia l’animale che verrà sacrificato al suo posto.
Ogni interpretazione in questo caso è comunque azzardata.
Caravaggio ha colto il lato più sensuale e provocante di San Giovanni, l’ha trasformato in un altro dei suoi protagonisti a cavallo tra sacro e profano, con il rischio di essere accusato di eresia. L’artista, come di consueto, spoglia i santi di ogni abbellimento e li mette di fronte ai fedeli in tutta la loro umanità.
Questo è Caravaggio, così sfrontato, burrascoso, intimo e profondo. Abbiamo provato a raccontarvi un po’ di più del grande maestro, sperando che possiate apprezzarlo maggiormente alla mostra che inizierà a Palazzo Reale il 29 Settembre.