La mia visita ai Giardini Vaticani. Parto molto presto da Firenze con il treno in direzione Roma. Arrivata alla Stazione Termini prendo la Linea A della metropolitana in direzione Battistini. Scendo alla fermata Ottaviano e la prima cosa che mi accoglie è il caldo. Fortunatamente ho prenotato on line la mia entrata ai Musei Vaticani. Questo mi permette di andare direttamente all’entrata dedicata ai visitatori con prenotazione. Salto così tutta la fila di visitatori che tentano di ripararsi dal caldo con i loro ombrellini. Ho prenotato la visita dei Giardini Vaticani che mi permetterà in seguito di entrare direttamente ai Musei. Passo i controlli del metal detector (molto veloci) e mi dirigo alla cassa riservata alle visite guidate per cambiare il mio voucher. Attendo l’arrivo dell’operatore museale che ci accompagna verso l’ingresso dei Giardini. Ci fornisce le audio guide e ci fa montare sul mezzo ecologico che ci farà attraversare i Giardini papali.
Come nascono i Giardini Vaticani?
Inizia così la nostra visita! I Giardini Vaticani occupano circa due terzi della superficie dello Stato più piccolo del mondo. A volere la creazione di questo immenso parco fu il pontefice Niccolò III. Il quale si dice fosse un grande conoscitore di piante medicinali e proprio per questo fece realizzare un orto per la coltivazione di erbe officinali e un frutteto. La bellezza dei Giardini sboccia (è il caso di dire!) tra il XVI e il XVII secolo, quando contribuirono al loro abbellimento Bramante e Pirro Logorio. L’area verde che prese vita divenne il luogo ideale per il riposo del pontefice, circondandosi di profumi e colori.
La mia visita ai Giardini Vaticani: le fontane
Le numeroso fontane sono le protagoniste indiscusse dei giardini. I suggestivi giochi d’acqua si alternano a distanza di pochi metri l’una dell’altra. La Fontana delle Ranocchie si erge nel giardino alla francese. Prende il nome dalle quattro rane da cui escono zampilli d’acqua. La Fontana dell’Aquila fu realizzata da Jan Van Santen per Paolo V Borghese. Ha la forma di una grotta su ci si poggia un’aquila con sotto due draghi che spruzzano l’acqua. La Fontana del Sacramento venne commissionata da Paolo V e costruita da Vasanzio. Prende le forme di una sorta di altare con zampilli che danno l’effetto ottico di candele. Una delle più belle fontane è quella della Galera. Costruita nel 1621, questo capolavoro architettonico venne celebrato dai versi di Urbano VIII e rappresenta un veliero da guerra con vele, corde e cannoni che sparano acqua.
La mia visita ai Giardini Vaticani: le grotte
Queste bellissime fontane sono solo alcune delle bellezze architettoniche dei Giardini Vaticani. Il parco verdeggiante ospita piccoli tempietti, resti di antiche mura, santuari e grotte. Tra le grotte con il più importante valore religioso, quella dedicata alla Madonna della Guardia donata nel 1917 dalla città di Genova a Benedetto XV e la Grotta di Lourdes, una fedele riproduzione dell’altare francese.
Sul colle del Vaticano prossimo ammirare l’orto del Papa, il giardino alla francese e il giardino all’italiana con piante, alberi e cespugli tagliati secondo i principi geometrici dell’arte topiaria. Nei giardini sono presenti sono presenti anche pianti e arbusti molto particolare. Da notare le palme, i banani africani, araucarie australiane e ginko giapponesi.
Cosa nascondono i Giardini Vaticani?
I Giardini Vaticani conservano al loro interno delle preziose testimonianza storiche. Durante il tour possiamo osservare la campana del Giubileo, suonata nel 2000 in occasione dell’importantissimo evento cristiano. Non tutti sapranno che in questi giardini si trova anche la centrale trasmittente da cui venne emesso il primo messaggio radio della storia. Fu un’invenzione di Guglielmo Marconi, sotto Pio XI. I Giardini accolgono, oltre la sede della Radio Vaticana, la stazione ferroviaria Vaticana, dandoci uno spaccato di quelle che sono le dinamiche organizzative dello Stato Vaticano.
Visita ai Giardini Vaticani: un panorama inaspettato
La bellissima visita ai Giardini Vaticani mi ha offerto la possibilità di conoscere più da vicino questo piccolo stato. Una delle immagini più belle che porterò sempre con me, riguarda la prospettiva magica che ci viene offerta della Cupola di San Pietro. Osservandola padroneggiare tra l’azzurro del cielo e il verde di questo spazio naturale, la sua mole si rafforza e allo stesso tempo si addolcisce.
L’open bus mi riporta ai Musei Vaticani. Sfruttando il vantaggio di essere già all’interno, parto alla scoperte delle meraviglie dei Musei Vaticani.