Le Stanze di Raffaello ai Musei Vaticani
Cosa vedere nelle Stanze di Raffaello. Tra i capolavori del Vaticano, le Stanze di Raffaello, famose in tutto il mondo, sono una sosta imperdibile e indimenticabile. Abbelliscono gli appartamenti di papa Giulio II, il quale ordinò a Raffaello nel 1507 di decorarli. Già nel 1509, l’artista iniziò a lavorare nella Stanza della Segnatura che era sia ufficio che biblioteca privata, di Giulio II. Dopo il successo del suo primo affresco, La Scuola di Atene, il pittore divenne il responsabile dell’intero ciclo decorativo. Ogni parete della biblioteca papale propone un affresco raffigurante le quattro discipline più importanti del tempo: teologia, filosofia, legge e poesia. All’interno dei grandi medaglione che adornano la volta sono raffigurate le allegorie di ognuna di esse.
Cosa vedere nelle Stanze di Raffaello: la Scuola di Atene
Per illustrare il tema della filosofia, Raffaello sceglie un ambiente antico in cui si incontrano i famosi rappresentanti delle principali correnti del pensiero classico. La composizione è incorniciata da una monumentale struttura architettonica di origine classica, ripresa dal Bramante e “realizzata in pochi giorni di lavoro”.
Raffaello inserisce 58 personaggi al centro dell’opera, raggruppati in due piani all’interno di un tempio ideale. Ispirati al progetto di Bramante per la realizzazione della basilica paleocristiana di San Pietro a Roma. I personaggi vestono i panni dei famosi artisti del suo tempo rendendo così la Roma moderna, l’equivalente dell’Antica Grecia.
Al centro della composizione ci sono i due maggiori filosofi dell’antichità, Platone e Aristotele. A sinistra di Platone, ci sono Socrate e, sui gradini della scala, Diogene. Raffaello rappresentava se stesso, nell’angolo destro dell’affresco, vicino al pilastro accanto a un altro pittore, Sodoma. Troviamo nei lineamenti di Platone, il pittore Leonardo da Vinci e nei tratti di Eraclito, il celebre Michelangelo.
L’immensa opera di Raffaello si estende alle altre tre sale: la Stanza di Costantino, la Stanza di Eliodoro e la Stanza dell’Incendio di Borgo. Gli affreschi realizzati da Raffaello per la prima stanza, rappresentano il primo imperatore ad avere riconosciuto ufficialmente la religione cristiana, concedendogli la libertà di culto. La Stanza di Eliodoro era il luogo in cui avvenivano le udienze di Giulio II, qui viene messo in risalto il potere della Chiesa. Con l’ultima stanza, Raffaello evidenzia, invece, le aspirazioni politiche di Leone X.
Gli appartamenti papali e il genio di Raffaello
Originario di Urbino, nel 1500 lavora nell’atelier del Perugino e quattro anni più tardi arriva a Firenze dove è richiesto da numerosi committenti. Viene chiamato a Roma nel 1520 da Giulio II per affrescare le stanze dei suoi appartamenti in Vaticano che, in origine erano una biblioteca segreta del papa. Nel 1515 morì il suo rivale Bramante. Raffaello divenne architetto ufficiale della Fabbrica di San Pietro e sovrintendente delle antichità romane.
Durante la vostra visita, non solo la Cappella Sistina quindi, non scordatevi assolutamente di fermarvi nelle Stanze di Raffaello. Con un po’ di fortuna potrete ammirare senza troppa folla i sontuosi affresco del pittore di Urbino.