I Musei Vaticani riaprono le porte ai visitatori: fanno da capofila nelle riaperture museali.
I Musei Vaticani riaprono le porte ai visitatori che decideranno di godersi le lunghe sale dei musei papali sono assicurate tutte le norme previste dalla normativa anti-contagio. La riapertura è prevista per lunedì 3 maggio. La visita avverrà in tranquillità senza infatti i grandi flussi di turisti da tutto il mondo.
Oltre alle esperienze d’arte più note, dal Laocoonte al Giardino della Pigna e ovviamente alla Cappella Sistina, i visitatori possono contare anche su alcune novità. Le novità si riferiscono ad un dipinto di Raffaello recentemente restaurato e a delle cornici originali che lo accompagnavano.
I Musei Vaticani riaprono le porte ai visitatori, La Pala Oddi
La Pala Oddi è un’opera giovanile di Raffaello che gli fu commissionata quando l’artista aveva solo vent’anni. Rappresenta l’incoronazione della Vergine, che vediamo nella parte superiore dell’opera davanti a Gesù. Nella parte bassa della Pala Oddi i dodici apostoli assistono alla scena dietro ad un sarcofago aperto dai quali fuoriescono gigli bianchi e rose, simboli mariani. Maddalena degli Oddi, la committente che diede il nome all’opera, destinò la pala alla chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. Nel 1797 Napoleone portò il dipinto in Francia. Solo nel 1815 fu riportato in Italia da papa Pio VII che lo inserì nelle collezioni vaticane. Il lavoro sapiente di restauro ha permesso di portare alla luce le cromie originali del dipinto e ha recuperato una parte dell’opera che sembrava perduta.
I Musei Vaticani riaprono le porte ai visitatori, Le cornici di Raffaello
La pulitura e il restauro della Pala Oddi non è tuttavia l’unica novità di questa sala. L’altro ottimo motivo per prenotare una visita ai musei è rappresentato dal ritrovamento delle cornici originali che incorniciavano i tre dipinti di questa sala. I dipinti sono la Pala Oddi, la Madonna di Foligno e Trasfigurazione. Le cornici sono state rinvenute dentro un magazzino dei Musei Vaticani. Erano all’interno di una cassa impolverata che non attirava l’attenzione, ma che a ben vedere recitava la scritta “cornici di Raffaello”. Si tratta di cornici in cirmolo stagionato e a foglia d’oro. Le vicissitudini e il gusto del tempo avevano messo da parte per sostituirle con pesanti inquadramenti in noce scuro. I dipinti della Sala VIII, grazie all’impegno della direttrice, sono tornati ad essere accompagnati dalle cornici di Raffaello, le stesse che il celebre pittore vide ad incorniciare i suoi capolavori.
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