Le opere più famose dei Musei Vaticani? Proviamo a sceglierne 3!
Le opere più famose dei Musei Vaticani. Quali sono le opere più famose dei Musei Vaticani è la domanda che molto spesso si fanno i visitatori che si apprestano a visitare i musei del Vaticano per la prima volta. La domanda non trova una risposta univoca, né tanto meno facile!
Vediamo però di stilare una top 3 delle opere più famose per noi! Questa volta lasceremo da parte la Cappella Sistina che tutti noi ovviamente conosciamo e amiamo senza riserve!
Dove si trovano i Musei Vaticani e come sono organizzati
I Musei Vaticani sono il centro della Città del Vaticano. Fondati da Papa Giulio II nel XVI secolo e aperti al pubblico nel XVIII secolo, nel corso degli anni i Musei Vaticani sono arrivati a essere il secondo museo più visitato in Europa dopo il Louvre.
I musei papali offrono un’immensa vastità di opere d’arte di poco molto differenti fra loro. Per i visitatori si prospetta quindi un viaggio nella storia dell’arte tra antichità e contemporaneità! Infatti, all’interno dei palazzi papali che ospitano i musei, è possibile percorrere oltre 8 km di gallerie! Gallerie che ospitano i tesori dei papi che si sono susseguiti nel corso dei secoli.
Oltre alle gallerie espositive, divise in veri e propri musei, non dimentichiamo le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina. Questi, fanno parte integrante dei Musei del Vaticano e rappresentano da soli un concentrato di capolavori unici al mondo.
Le opere più famose dei Musei Vaticani: il Laocoonte
Il Laocoonte, oggi parte delle collezioni vaticane, è un gruppo scultorio che fu ritrovato a Roma agli inizi del XVI secolo ridotto in pessime condizioni. Nel 1506 questa scoperta spinse il pontefice Giulio II della Rovere ad acquistare la statua sotto consiglio di due artisti: Giulio da Sangallo e Michelangelo. Di conseguenza, fu necessario ricorrere a un intenso restauro con lo scopo di reintrodurre le parti mancanti. Soprattutto le parti essenziali per dare nuovamente unità alla statua marmorea.
Chi è Laocconte?
La leggenda narra la vendetta di Atena contro Laocoonte, un sacerdote che aveva tentato di impedire l’accesso del cavallo di Troia nella città.
Opera molto criticata, raffigura il momento in cui Laocoonte tenta di sottrarsi dal morso di uno dei due serpenti, emersi dal mare sotto la volontà di Atena, che avvinghiano lui e i suoi figli.
Oggi, il Laocoonte è un bellissimo capolavoro, una delle opere di marmo più importanti al mondo che esprime una forte tensione drammatica. Per questo motivo milioni di turisti si soffermano ad ammirare l’opera nel corso della loro visita ai Musei Vaticani.
Laocoonte: cosa rappresenta?
L’opera esprime la drammaticità attraverso le tre figure rappresentate. Per l’analisi dell’opera partiamo dalla figura centrale, il Laocoonte. La posa è instabile perché, tentando di ribellarsi alla presa dei serpenti. Il veggente e gran sacerdote di Poseidone richiama tutta la sua forza manifestando in questo modo la sua sofferenza fisica e mentale. Il suo corpo muscoloso in tensione si slancia nello spazio andando a disegnare una diagonale. Il braccio destro si distende e all’altezza del gomito si piega indietro, seguendo il movimento della testa.
Lo sguardo è rivolto verso l’alto e la bocca è aperta in una disperata smorfia di dolore. Consapevole di non poter fare nulla per salvare i due figli al suo fianco che lo stanno guardando disperati. Difatti, a destra e a sinistra si trovano i figli che, avvolti già dalle spire dei serpenti, con il loro movimento conferiscono unità a tutto il gruppo marmoreo. Le loro posizioni garantiscono all’opera grande ritmo e tensione.
Dove si trova il Laocoonte
Abbiamo messo per prima questa opera, il Laocoonte, non per importanza, ma perché fra le opere più famose dei Musei Vaticani che abbiamo selezionato, questa si trova all’inizio del percorso. La statua infatti è situata nel Cortile Ottagonale, parte del Museo Pio Clementino.
Le opere più famose dei Musei Vaticani: la Scuola di Atene
Un altro capolavoro celebre presente all’interno dei Musei Vaticani è la Scuola di Atene. Innanzi tutto si tratta di un affresco, opera di Raffaello Sanzio.
La storia dell’opera forse più popolare della produzione di Raffaello Sanzio risale a quando a capo della Chiesa si trovava papa Giulio II. Il papa diversamente dai suoi predecessori, decise di stabilirsi nelle stanze superiori dei Palazzi Apostolici. Decisione abbastanza insolita, perché tali ambienti non erano idonei a ospitare un pontefice. Di conseguenza, papa Giulio II diede l’incarico a Raffaello Sanzio di decorare i suoi futuri appartamenti. In particolare, gli chiese di rappresentare una scena ambientata nel mondo classico per indicare le radici della civiltà romana, celebrando in questo modo la conquista del bello e il sapere umano.
Scuola di Atene: i personaggi del dipinto
Osservando il grande affresco, potrete notare che sono raffigurati i filosofi e gli scienziati più conosciuti della storia impegnati nell’elaborazione delle proprie idee. Molti personaggi rappresentati ricordano gli artisti contemporanei a Raffaello, ad esempio Platone ricorda il volto di Leonardo da Vinci, mentre Eraclito rievoca l’immagine di Michelangelo. Nel dipinto sono rappresentate ben 58 personaggi disposte in modo confusionario su una scalinata che divide in due la scena.
Al centro Raffaello ha rappresentato Platone e Aristotele, i due pensatori più importanti della filosofia antica.
Nel gruppo a sinistra si distinguono altri personaggi importanti. Socrate che sta parlando con un gruppo di giovani e in primo piano si trova Pitagora concentrato a scrivere un grande libro, mentre due giovani si piegano verso di lui prendendo appunti.
Nel gruppo a destra si può riconoscere Plotino isolato dalle altre figure. Al centro si trova Diogene riconoscibile grazie alla ciotola al suo fianco e dagli abiti stracciati. Inoltre, l’uomo con la corona e l’abito giallo è Tolomeo che regge il globo terrestre a spiegazione delle sue idee rivoluzionarie e sulla posizione centrale della terra nel Sistema Solare. Infine, anche l’artista stesso sembra essersi ritratto in uno dei due uomini vestiti con abiti moderni all’estrema destra.
Scuola di Atene: come leggere l’opera
Nel corso dei secoli al grande affresco sono state attribuite differenti interpretazioni. Sicuramente Raffaello ha l’obiettivo di celebrare la civiltà romana e il papato come erede della classicità. Secondo il progetto di Papa Giulio II, la Scuola di Atene doveva rappresentare la filosofia vista come un modo per raggiungere Dio, richiamando i valori del bene, del vero e del bello. In più si tratta di un’opera che mostra molti riferimenti alle arti come matematica, astronomia, geometria, grammatica e musica.
Inoltre, nell’affresco l’architettura ha un ruolo fondamentale: Raffaello rappresentando un tempio che ricorda la Basilica di San Pietro dimostra il suo forte interesse anche verso altri campi artistici.
Le opere più famose dei Musei vaticani: la Galleria delle Carte Geografiche
Dopo una lunga passeggiata, salendo al primo piano, verso la le Stanze di Raffaello e la cappella Sistina, arriverete all’ingresso della Galleria delle Carte Geografiche. Voluta da papa Gregorio XIII nel 1580, ha lo scopo di collegare il nuovo osservatorio astronomico, la Torre dei Venti, con il Palazzo Apostolico. In questo modo, gli invitati del papa potevano osservare le mappe della terra prima del cielo. Grazie alla sua lunghezza di ben 120 metri, questa galleria è arrivata a essere la più grande rappresentazione geografica che sia mai stata realizzata.
Tra i meravigliosi dipinti realizzati all’interno, potrete riconoscere tutte le regioni italiane dell’epoca con le isole maggiori e minori. Accanto ad esse noterete le raffigurazioni delle quattro principali città portuali del tempo, ovvero Genova, Venezia, Civitavecchia e Ancona. la volta della galleria è riccamente decorata. L’occhio del visitatore solitamente ne resta strabiliato per la bellezza dei colori e la varietà delle decorazioni.
La Galleria delle Carte Geografiche mostra l’idea moderna dell’Italia, un paese che affascina non per la politica, ma per la sua storia, religione, cultura e tradizione.
Visitare i Musei Vaticani
Un ultimo consiglio, prenota sempre in anticipo i biglietti per visitare i Musei Vaticani senza fila! Risparmierai molto tempo utile da dedicare ai tesori papali!